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  • Chiara Braga

Solo si è un si

Articolo di Chiara Braga.

Ci sono giornate particolari in cui il nostro lavoro assume un significato particolare. Quella di mercoledì scorso è stata una di quelle.

In Commissione Giustizia alla Camera, infatti, si è compiuto un passo avanti davvero importante. Con l’emendamento approvato da tutti i Gruppi parlamentari alla proposta di legge del Partito Democratico, a prima firma di Laura Boldrini, si introduce il concetto fondamentale di “consenso” nel reato di violenza sessuale previsto dall’articolo 609-bis del Codice penale.
Una cosa apparentemente scontatata - nessuno può fare sesso senza il consenso libero e esplicito dell’altra persona coinvolta - ma che fino a oggi non lo era. E infatti troppo spesso abbiamo assistito a donne costrette a giustificarsi, anche di fronte alle violenze subite. Questo principio, finora sancito solo dalle sentenze della Corte di Cassazione, viene finalmente inserito nell'ordinamento giuridico italiano. "Una novità storica" e il Parlamento dopo questo lavoro comune tra Pd e FdI, riscriverà il reato di violenza sessuale. D'ora in poi, così recita il nuovo articolo 609-bis del Codice penale, rischierà la reclusione dai 6 ai 12 anni chiunque "fa compiere o subire atti sessuali a un'altra persona" senza "il consenso libero e attuale".
Il "consenso libero" diventa elemento chiave per distinguere un atto sessuale da una violenza sessuale. E' una sorta di rivoluzione attesa da anni. Si tratta di una stretta normativa che consentirà di riscrivere un'intera giurisprudenza sui reati di violenza.
Sono orgogliosa delle Deputate e dei Deputati Pd che ho l’onore di guidare, perché insieme abbiamo voluto che questa legge, nata da una fortissima spinta dal basso di molte donne e realtà associazioni attive per combattere la violenza sulle donne, venisse portata in discussione e in votazione alla Camera. E insieme alla nostra Segretaria Elly Schlein abbiamo costruito quel dialogo necessario anche con la Presidente del Consiglio Meloni per arrivare a questo importante risultato.
Un ringraziamento particolare va a ha lavorato per questo risultato, le relatrici Michela De Biase, del Pd, e Carolina Varchi, di FdI, e tutti i Gruppi parlamentari che hanno capito quanto fosse importante fare questo passo che ha portato a questo cambiamento, che ha una valenza giuridica fondamentale ma anche un grande significato culturale.
Perché solo si è un si.

Ci sono voluti anni, sentenze, richiami e convenzioni, ma soprattutto tanto dolore e sofferenze per arrivare alla legge che oggi abbiamo approvato in prima lettura alla Camera per introdurre nel nostro ordinamento il consenso “libero e attuale”, un elemento essenziale per dire che in ogni momento una donna può sentire di essere costretta ad un rapporto sessuale e quindi opporre il suo rifiuto e sottrarsi. Non ci sono scuse e non ci sono attenuanti – un abbigliamento, un rapporto precedente, uno stato di alterazione… – solo sì significa sì: quando non c’è consenso, è violenza.
È un risultato importante che allinea l’Italia ad altri paesi europei, frutto di un confronto tra tutte le forze politiche che hanno trovato un punto di incontro in una proposta di legge del partito democratico. Tutti hanno dato una mano per raggiungere il risultato perché la libertà delle donne, la tutela dei loro diritti, segna il grado di civiltà del paese e fa crescere tutta la società.

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