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  • Giuseppe Sala

Referendum, centrosinistra, Milano

Intervento di Giuseppe Sala a Rtl 102.5.

Referendum: va ripensato, alzare le firme e abbassare il quorum - Il referendum "e' un esercizio di democrazia importante che va ripensato. Il centrodestra vuole portare a un milione di firme, ci sta. Alzare le firme, ma abbassare il quorum". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala intervenendo a Rtl alla trasmissione Non Stop News.

Commentando i risultati del referendum dell'8-9 giugno, Sala ha spiegato che "non mi aspettavo che andasse piu' del 30 per cento, dall'altra parte c'e' una parte politica che dice di non andare a votare, ci sta". Inoltre, secondo il primo cittadino i quesiti erano "molto tecnici": "se tu proponi temi profondamente etici e semplici da comprendere, come divorzio e aborto la gente ci va, se proprooni questioni tecniche, si fa fatica ad andare", ha aggiunto.
Commentando le dichiarazioni della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, secondo cui comunque il numero dei votanti e' stato maggiore che per Giorgia Meloni, ha detto che la leader del PD "non sarebbe stata per sua natura promotrice di questo referendum poi si e' trovata a dover aderire".
"Se trovo una morale positiva sono contento che a Milano sono andati 37 per cento", ha concluso.

Referendum: da ripensare.Schlein? Si e' trovata ad aderire - "Non mi aspettavo andasse a votare piu' del 30 per cento. Poi, se una parte dice di non andare a votare, ci sta". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala in onda su RTL 102.5 commentando l'esito dei referendum, che "sono un esercizio di democrazia importante, ma vanno ripensati", ha aggiunto.
"Con il quorum a 50 non ci si arriva mai", ha spiegato il sindaco sostenendo che il quorum va abbassato. Dopodiche' "la verita' e' che se proponi temi etici e facili da comprendere la gente ci va. Se proponi questioni molto tecniche si fa fatica perche' il cittadino dice che il lavoro e' della politica. In piu' c'e' stata una parte politica che ha invitato a non andare a votare".
Per Sala rimane una consolazione: "A Milano e' andato a votare il 37 per cento e sono contento, spero porti bene per le prossime elezioni". A chi gli ha chiesto se sia un fallimento di Elly Schlein, ha risposto: "Io penso che Schlein non sarebbe stata la promotrice di questo referendum, ma si e' trovata a dover aderire".

Referendum troppo tecnici e va ripensato il quorum - "Non mi aspettavo che andassero più del 30% dei cittadini alle urne, alle ultime politiche sono andati il 60% e dall'altra parte dicono 'non andate a votare', ci sta". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sal,a ha commentato l'esito dei referendum a RTL 102.5.
"I referendum sono un esercizio di democrazia importante e che vadano ripensati ci sta - ha aggiunto -, il centrodestra dice di portare a un milione le firme, è possibile ma con un quorum al 50% non si arriva mai".
"Se si propongono temi etici e semplici da comprendere, come e è stato per il divorzio o l'aborto, la gente ci va eccome, se proponi questioni molto tecniche si fa fatica ad andarci - ha proseguito - . C'è stata poi questa volta una parte politica che ha detto non andate a votare. Il Parlamento deve fare il suo lavoro, su questioni così tecniche il cittadino pensa questo".
Una piccola consolazione secondo Sala è che a Milano "sono andati a votare il 37% dei cittadini e sono contento magari porterà bene per le prossime elezioni".
"Bisogna abbassare il quorum" magari al 40% secondo Sala e poi puntare su temi etici per i referendum, "la questione del fine vita richiamerebbe penso attenzione", ha concluso .

Referendum: contento del 37% a Milano - "Se trovo una morale positiva, sono contento del fatto che a Milano sia andato a votare il 37% dei cittadini; questo magari porterà buono per le prossime elezioni". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe SALA, intervenendo a 'Non stop news' su Rtl 102.5, commentando l'esito del referendum.

Due anni di tempo per la formula vincente del campo largo - Quella del campo largo "è sempre stata una definizione in costruzione, c'è chi sostiene come me che c'è più bisogno del centro, avendo la volontà di stare in quell'area, qualcuno dice che bisogna recuperare i voti di chi oggi non va a votare e guardare a sinistra". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sal,a a RTL 102.5, commentando il futuro del campo largo anche dopo l'esito del referendum che non ha raggiunto il quorum.
"In questo dibattito non si trova una formula che è vincente, ci sono due anni di tempo, ricordo che si voterà a maggio del 2027 probabilmente - ha aggiunto -. Bisogna trovare una formula per aggregare una parte moderata, un'area occupata oggi da Renzi e Calenda, ma non basta".
In merito alla segretaria del Pd che ha sostenuto i referedum Sala ha spiegato, "Schlein penso che non sarebbe stata di sua natura la promotrice di questo referendum, poi si è trovata in qualche modo a dovere aderire - ha concluso -, questa è la mia sincera lettura".

Centrosinistra: due anni per trovare la formula vincente - "C'e' chi sostiene come me che c'e' piu' bisogno del centro, avendo la volonta' di stare in quell'area, qualcuno dice che bisogna recuperare i voti di chi oggi non va a votare e guardare a sinistra: in questo dibattito non si trova una formula che e' vincente". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala intervenendo a Rtl alla trasmissione Non Stop News, rispondendo a una domanda sul campo largo. Campo largo che, secondo Sala, e' una definizione "sempre stata in costruzione". "Ci sono due anni di tempo, ricordo che si votera' a maggio del 2027 probabilmente - ha aggiunto -. Bisogna trovare una formula per aggregare una parte moderata, un'area occupata oggi da Renzi e Calenda, ma non basta".

Milano: le primarie non sono un dogma - "Io ho espresso qualche perplessita', ma la mia opinione in quanto sindaco uscente non conta nulla. Pero' il tema delle primarie non puo' essere un dogma. A Genova non ci sono state e Salis ha vinto. Faranno le loro valutazioni per vincere". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala in onda su RTL 102.5 parlando di eventuali primarie del centrosinistra per la scelta del futuro candidato sindaco.
Il primo cittadino ha poi ragionato ancora una volta di campo largo: "Il Campo largo e' sempre stata una definizione in costruzione. Qualcuno come me sostiene che il centrosinistra ha piu' bisogno di presenza nel centro" e "oggi l'area del centro e' occupata da Renzi e Calenda ma evidentemente non basta", invece "qualcun altro dice che bisogna recuperare i voti di chi non vota e guardare a sinistra, e in questo dibattito non si trova una formula vincente. Ma abbiamo ancora due anni di tempo" prima delle prossime elezioni politiche e amministrative a Milano.

Sulle primarie ho espresso un'opinione ma non conta nulla - "Ho espresso qualche perplessità sulle primarie, ma la mia opinione non conta nulla, io sono il sindaco uscente". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervistato a RTL 102.5 dove ha commentato la polemica nata dopo le sue affermazioni sulle primarie, che non devono essere fatte per forza per individuare il candidato delle comunali per il centrosinistra. A questo ha replicato il segretario del Pd di Milano Alessandro Capelli dicendo che le primarie sono utili.
"Il segretario del Pd di Milano dice che le primarie sono giuste e belle quindi magari si faranno, non so che dire - ha aggiunto - . È chiaro che non può essere un dogma quello delle primarie, a Genova non ci sono state e Salis ha vinto. Se si vuole vincere faranno penso la valutazione migliore".
"Io tutte le volte che esprimo un'idea non va bene. Ho promesso che non parlerò di candidati sindaci per non aiutare o sfavorire qualcuno. Me ne sto nel mio guscio, ho provato a dire una cosa e mi hanno detto, 'ma qui che cosa c'entra il sindaco uscente'? Ok", ha concluso Sala.

A Milano c'è chi è contrario alla rimozione del pavé, la storica pavimentazione della città, che il Comune sta togliendo in alcuni tratti del centro. "Nelle vie in cui viaggia il tram e c'è il pavé andare in bici, moto o monopattino è pericoloso - ha detto il sindaco Giuseppe Sala a Rtl 102.5 -. Non dico che vada tolto ovunque ma per proteggere i cittadini che vanno in giro sulle due ruote, ogni tanto va tolto. Selettivamente un po' di pavé va tolto a Milano. Il mio obiettivo sarebbe via Torino, ma ormai è una via commerciale".

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