La metro blu è una scommessa vinta
Intervista di Affaritaliani ad Arianna Censi.
Ventuno stazioni per quindici chilometri che collegano Milano da esta a ovest. La linea M4, ai milanesi più nota come metro “blu”, è finalmente pronta. Sabato 12 ottobre si terranno celebrazioni nei quartieri, cinema e teatri allacciati dalla metro. Arianna Censi, assessora alla Mobilità del Comune di Milano, festeggia “una scommessa vinta”. Affaritaliani.it Milano l’ha intervista per un’analisi dei costi e dei benefici della quarta linea metropolitana milanese.
Assessora Censi, cosa rappresenta M4 per Milano?
Una scommessa vinta. M4 fornisce un’ulteriore strumento di mobilità veloce, sostenibile e affidabile. La linea attraversa la città da est a ovest. Finalmente una metropolitana collega l’aeroporto cittadino di Linate. Ma non solo, coinvolge territori – penso a Lorenteggio e Segneri – che anche grazie all'opera potranno essere riqualificati. Una parte della città ottiene un servizio in grado di migliorare significativamente la qualità della vita.
I lavori sono iniziati nel 2015, cosa ha funzionato e cosa meno in questi dieci anni?
È stata un’opera molto complessa, per giunta realizzata nei difficili anni della pandemia e dell’aumento del costo delle materie prime. Questioni gravose, che i cittadini milanesi sembrano aver compreso, facendo sfoggio di pazienza e apprezzando le progressive aperture delle prime tratte dell’opera. Per realizzare M4 abbiamo anche dovuto superare difficoltà nella gestione degli appalti. Questo grande esercizio di pazienza ha ricompensato la cittadinanza con la qualità incredibile dell’infrastruttura.
L'analisi costi-benefici dell’opera è dunque positiva?
Un’infrastruttura come M4 costa moltissimo – parliamo di oltre cento milioni di euro all’anno – ma produce un vantaggio enorme. In termini di sostenibilità per l’ambiente e di mobilità veloce e sostenibile per i cittadini. È un investimento giusto, per il vantaggio che porta al sistema.
Come sta cambiando la mobilità di Milano?
Tanto e in meglio. Il Comune si è impegnato con importanti investimenti diretti nelle connessioni con le grandi linee di forza del sistema urbano, a partite proprio dalle metropolitane. Per ottimizzare questi sforzi, ora servirebbe potenziamento delle linee Trenord, così da rafforzare il trasporto pubblico locale in direttrici cruciali.
Come procede l’interazione con regione e governo nella gestione della mobilità?
Nella grande partita per il miglioramento delle città – vale per la mobilità come per la sfida ambientale – serve un coordinamento nazionale. L’onere non può essere lasciato solo alle amministrazioni locali. Per un vero shift modale del trasporto serve il potenziamento di quello pubblico locale. Anche su scala metropolitana serve una direttrice più ampia, che prevede un coinvolgimento attivo quantomeno della Regione, che deve fornire finanziamenti sulla base della qualità.
Cosa si sente di rispondere a chi ritiene Milano una città insicura per ciclisti e pedoni?
Che è un’affermazione totalmente errata. Milano è una delle città più sicure per il trasporto locale, lo dice l’incidenza in percentuale al movimento delle persone. I numeri mostrano come i cosiddetti “utenti deboli della strada” sono tutelati. La nostra priorità è l’obiettivo zero feriti o morti tra pedoni e ciclisti. Per arrivarci servono anche opere come M4, che potenzia il trasporto pubblico locale riducendo quello su auto.