Tradite tutte le promesse, vantaggi ai più ricchi: si curerà solo chi ha i soldi
Intervista della Stampa a Elly Schlein.
"La manovra va nella direzione sbagliata rispetto ai bisogni dei cittadini. L'allungamento dell'età pensionabile, infatti, mette a nudo tutta la loro incoerenza". Lo afferma, in un'intervista a La Stampa, Elly Schlein, segretaria del Pd, aggiungendo che la legge di bilancio favorisce "i più ricchi invece dei più fragili".
"Perché - aggiunge - non va incontro alle prime due paure degli italiani: il carovita e le liste d'attesa nella sanità".
Come definirebbe questa manovra con uno slogan? "Di austerità - prosegue Schlein -, che aiuta di più i ricchi. Perché è scesa la spesa pubblica sul Pil nella sanità, ma anche nella scuola e sulla casa. Sono invece cresciute le spese militari, aumentate le tasse ed è salito il costo delle bollette: le più care d'Europa. Così si mettono in ginocchio le famiglie. Promettevano di abolire la Fornero e hanno aumentato l'età pensionabile al 96% degli italiani, promettevano di abbassare le accise e le hanno aumentate. Una manovra di promesse tradite".
Sull'Irpef, Schlein afferma che "l'Istat ha spiegato che l'85% di quelle risorse andranno alle famiglie più ricche. Abbiamo proposto il salario minimo, che si può fare anche a costo zero, per dire che il lavoro sotto i nove euro l'ora è sfruttamento, abbiamo proposto un congedo paritario per aiutare concretamente le famiglie e abbiamo rilanciato con tre miliardi in più sulla sanità. Hanno detto no alle nostre proposte perché vogliono una sanità a misura di portafoglio mentre noi vogliamo quella di Tina Anselmi, che curi chi da solo non ce la fa. La premier - prosegue - rivendica numeri senza guardare dentro quei dati: l'occupazione aumenta quasi solo per gli over 50".
Intervista del Messaggero a Elly Schlein.
In un colloquio con Il Messaggero, la segretaria del Partito Democratico Elly SCHLEIN risponde alle critiche del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi secondo cui il partito "non è ancora pronto" per battere Giorgia Meloni, suggerendo una mancanza di maturità politica nel mettere in campo una proposta vincente nel campo largo: "Manfredi? Insieme abbiamo battuto la destra in Campania, e lui ha dato un grande contributo. La batteremo ancora" afferma. Sul rapporto con Giuseppe Conte, la leader dem osserva che l'avvicinamento tra le forze di opposizione è confermato dai numeri e dai fatti, chiedendo retoricamente ai cronisti se "ci avreste mai scommesso che ci saremmo presentati con la stessa alleanza in tutte e 7 le ultime regioni in cui si è votato?", sottolineando come l'intesa sia stata frutto di un lavoro faticoso ma efficace. Il confronto si sposta poi sui temi istituzionali e sulla possibile riforma della legge elettorale, interpretata dalla segretaria come un segnale di debolezza della maggioranza poiché "il fatto che abbiano rilanciato l'argomento la sera della loro sconfitta in Campania la dice lunga", aggiungendo che tali manovre rappresentano una ammissione di fragilità da parte di chi si professa stabile ma teme il compattamento del campo avversario. Infine, in vista del referendum sulla giustizia, SCHLEIN conferma il sostegno del Pd ai comitati civici e ipotizza che la volontà del governo di accelerare i tempi sia dettata dal timore di un calo dei consensi, affermando che "se vogliono anticipare è perché hanno paura di perdere" e paragonando la parabola del consenso a quella osservata durante la consultazione referendaria del 2016.
