Rivedere la proposta di Bilancio della Commissione Europea
Articolo di Carlo Borghetti.
Oggi come delegato italiano AICCRE ho avuto l’onore di intervenire sui temi del prossimo Bilancio pluriennale europeo 2028-2034 all’incontro del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, CCRE-CEMR, presenti oltre 160 tra Sindaci, amministratori e consiglieri regionali da 41 paesi.
Ho detto che se vogliamo una Europa più capace di contrastare le crescenti disuguaglianze e di rispondere ai bisogni dei cittadini e dei territori, serve una proposta di bilancio che per i prossimi sette anni restituisca ruolo e competenze a Comuni, città e Regioni, per superare il rischio di un’eccessiva centralizzazione delle risorse a livello degli Stati membri, che si stanno dimostrando spesso meno capaci e meno virtuosi degli enti locali e regionali.
Qui seguito la traccia del mio intervento.
LA PROPOSTA DI BILANCIO 2028-2034 DELLA COMMISSIONE EUROPEA DEVE ESSERE RIVISTA RESTITUENDO RUOLO E COMPETENZE A COMUNI E REGIONI
Intervento al Leaders’ Summit CCRE-CEMR di Malta del 4-5 dicembre 2025
-Perché il bilancio europeo è importante per Comuni, città e Regioni in Europa, e quale è il suo impatto:
Il bilancio europeo è importante perché ha rappresentato in questi anni una fonte di finanziamento fondamentale per gli enti territoriali e ha orientato in maniera decisiva e virtuosa le politiche di sviluppo e di coesione. Essendo io membro di un consiglio regionale porto l’esempio di come la mia Regione Lombardia si avvale in modo decisivo dei fondi europei.
Regione Lombardia gestisce oggi direttamente per conto dell'Unione Europea programmi come il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), oltre a programmi di cooperazione europea e a fondi diretti per progetti UE.
Nel ciclo di programmazione 2021-2027, la dotazione per la Lombardia ammonta a circa 3,5 miliardi di euro combinando FESR + FSE+: una quantità enorme di risorse.
Attraverso un suo portale dedicato la Regione coordina direttamente bandi, progetti, monitoraggio e trasparenza, offrendo lo strumento per candidarsi o accedere ai fondi per imprese, enti locali, associazioni, cittadini.
I fondi europei servono a finanziare iniziative regionali molto diverse tra loro:
-per impresa, competitività e innovazione:
tramite FESR, la Regione ha sostenuto investimenti per la competitività delle imprese, sostegno a startup e PMI, trasferimento tecnologico;
-per ricerca e innovazione:
nel ciclo 2014-2020 la Regione ha speso quasi tutti i fondi previsti per gli assi dedicati a R&l e competitività delle PMI, finanziando
centinaia di progetti;
-per agricoltura e sviluppo rurale:
grazie al FEASR, con il programma 2014-2022 la Regione ha erogato ben 1,4 miliardi di euro su un totale di 1,5 miliardi disponibili;
-per formazione, inclusione sociale, lavoro: tramite FSE+, la Regione ha sostenuto politiche attive del lavoro, formazione professionale, supporti all'occupazione e inclusione sociale (persino asili nidi gratis).
-Perché l'attuale proposta della Commissione Europea ostacola la coesione territoriale, sociale ed economica:
La proposta della Commissione europea per il prossimo bilancio a lungo termine rappresenta un notevole riorientamento politico e strategico per l'Unione che presenta però notevoli criticità.
In risposta alle sfide globali in corso e alle pressioni interne, la proposta dà la priorità all'aumento della spesa per la difesa e la sicurezza senza però garantire lo sviluppo di una difesa comune europea e un maggiore sostegno all'industria, all'innovazione e all'aumento della competitività dell'Europa. Riduce inoltre in modo drastico i fondi destinati alle politiche agricole, ma l’agricoltura deve essere un asset strategico per l’unione, soprattutto in un momento in cui le imprese agricole soffrono a causa dei dazi americani che incidono negativamente sull’export. Il budget verrebbe “nazionalizzato”: le priorità verrebbero decise a livello di singolo Paese, potenzialmente a scapito di un progetto europeo comune e solidaristico. Non bisogna mettere in contrapposizione regia nazionale e autonomia dei territori nell’uso dei fondi.
Va messa una attenzione maggiore anche sulla transizione demografica, che sta emergendo come una preoccupazione molto seria per i prossimi anni.
I cambiamenti aprono sia opportunità che sfide per i governi locali e regionali.
I Comuni e le Regioni sono fondamentali per realizzare i nuovi indirizzi della UE, perché sono motori dell'innovazione e dello sviluppo economico, promuovono imprese locali che creano posti di lavoro, attirano investimenti, aumentano la competitività territoriale…
Come dimostrato durante la pandemia e in risposta ad altre crisi, i poteri locali sono anche attori in prima linea nella protezione civile, nei servizi sociali e nella resilienza territoriale.
L'attuale proposta di Bilancio della Commissione solleva importanti preoccupazioni proprio perché prevede un ruolo ridotto degli attori locali e regionali nella pianificazione degli interventi e nella politica di coesione, con una centralizzazione delle politiche sui livelli nazionali che rischia di alimentare squilibri geografici, favorendo aree già attrattive, ampliando così le disparità tra le Regioni e i territori.
-Cosa dovrebbe essere cambiato:
È necessario nella attuale proposta di bilancio della Commissione ridare ruolo, competenze e centralità ai territori, cioè ai Comuni, alle città e alle Regioni, riconoscendo e rinforzando il loro ruolo nei processi decisionali di costruzione della proposta finale, perché la ricerca della competitività dell'UE non può avvenire passando solo dagli Stati e a costo della coesione economica, sociale e territoriale, che sono obiettivi fondamentali dell’Unione e pilastri essenziali dell'integrazione europea: il CCRE-CEMR ha un grande compito nel rivendicare tutto ciò.
