Per salvare i poveri dobbiamo aprire i cuori
Intervista della Stampa a Richard Gere.
"Quando sali su un'imbarcazione come quella, cosa che ho fatto in quell'occasione e poi anche in altre, vedi le stesse cose che, in questi anni, abbiamo visto in tanti luoghi del pianeta, India, Honduras, Bangladesh, Africa e anche in America. Gente che cerca una casa, un posto dove vivere, un riparo. In un certo senso siamo tutti rifugiati e, anche se non conosco i dettagli di questo caso giudiziario, penso che, se non riusciamo a specchiarci nelle sofferenze dei nostri fratelli, vuol dire che, come razza umana, abbiamo fallito". Così Richard Gere, nel corso di un'intervista alla Stampa, raccontando della sua visita (nel 2019) sulla Open Arms.
"Dobbiamo provare a tenere aperti i nostri cuori, per ascoltare il dolore dei nostri simili, per interessarci delle tragedie che avvengono ovunque - spiega la star hollywoodiana - Penso che tutti noi siamo qui sulla Terra con un obiettivo comune, che è proprio quello di aiutarci l'un l'altro". Negli Stati Uniti, intanto, è stato rieletto Donald Trump: "Trovo davvero molto inquietante il fatto che, del governo Trump, facciano parte due tra le persone più ricche dell'intero pianeta e che esse abbiano, quindi, la facoltà di esercitare il loro potere - spiega - Il fatto che siedano nell'ufficio presidenziale è per me molto allarmante". Proprio Trump sarebbe pronto ad annunciare il ritiro degli Stati Uniti dall'Oms. "Mia moglie è spagnola e, quando è venuta a vivere con me in America, è rimasta letteralmente scandalizzata nel constatare che, negli Stati Uniti, il Paese più ricco del mondo, non esiste un sistema sanitario pubblico - sottolinea Gere - Per motivi che ancora non sono del tutto chiari il Partito repubblicano si rifiuta di crearlo. È una cosa incredibile". Il suo Paese fa i conti con le frequenti stragi dovute alla proliferazione delle armi. "Restiamo sconvolti ogni volta che assistiamo alle stragi nelle scuole, con ragazzini che vengono ammazzati, ma la vendita delle armi continua a proliferare e l'esercizio della violenza in Usa è onnipresente, sempre in crescita - osserva - Mi sono attivato in questo senso, cerco di promuovere movimenti che controllino la diffusione delle armi".