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  • Carlo Borghetti

L'Intelligenza Artificiale in Pronto Soccorso

Articolo di Carlo Borghetti.

Torno sulla proposta che il Consiglio regionale mi ha approvato all’unanimità a fine luglio, e che il circuito Netweek ha ripreso ancora in questi giorni sui suoi giornali e TV: l’idea consiste nell’avviare in Regione Lombardia una sperimentazione di 12 mesi sull’utilizzo del triage digitale basato sulla IA, l’intelligenza artificiale -supervisionata da personale sanitario- in almeno un presidio per ciascun livello di Pronto Soccorso.

Ho fatto questa proposta per contribuire a trovare risposte concrete alle gravi criticità dei PS lombardi, che da tempo registrano un aumento dei tempi di attesa, una carenza di informazioni per i pazienti e condizioni di lavoro difficili per medici e infermieri.
L’affollamento cronico, la mancanza di organico e i turni massacranti espongono il personale a un forte rischio di burnout, mentre i cittadini spesso lamentano un senso di abbandono dovuto alla disorganizzazione dei flussi: i Pronto Soccorso diventano così troppo spesso luoghi di esasperazione sia per chi vi lavora sia per chi vi accede.
La comunità scientifica internazionale ha già documentato l’efficacia dell’IA applicata al triage, dimostrando che si possono raggiungere livelli di affidabilità pari o superiori a quelli del triage tradizionale.
Tra i principali vantaggi attesi vi sono: maggiore accuratezza nell’assegnazione dei codici di priorità; riduzione dei tempi di attesa e presa in carico più rapida; migliore allocazione delle risorse e riorganizzazione dei flussi; supporto concreto agli operatori sanitari, riducendo stress e rischio di errore; miglioramento della soddisfazione dei pazienti e degli outcome clinici.
L’Ordine del giorno che mi è stato approvato prevede che la Giunta avvii la sperimentazione in parallelo al triage infermieristico tradizionale, senza sostituirlo.
Se i risultati attesi positivi saranno confermati, sarà valutata l’estensione del triage digitale a tutti i PS della Lombardia. Non si tratta di rimpiazzare l’esperienza e la professionalità degli operatori sanitari -cui dobbiamo sempre il nostro plauso- ma di dotarli di strumenti innovativi per aiutarli nel loro lavoro.
Funzionerà? Vale la pena provarci.

 

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