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  • Elly Schlein

L’estate dei rincari smaschera il bluff di Meloni

Intervista della Stampa a Elly Schlein.

"Ha visto le spiagge vuote? Sono la cartolina del governo Meloni. Milioni di italiani stanno rinunciando alle vacanze perché non se le possono permettere e anche perché temono quel che accadrà a settembre. Fossi nella presidente del Consiglio mi farei qualche domanda, ma vedo che lei preferisce orchestrare, attraverso una Rai militarizzata, una propaganda che non corrisponde al paese reale. Eppure la situazione sta venendo a galla, gli italiani hanno capito". Lo dice Elly Schlein, segretaria del Pd, in un colloquio con La Stampa mentre si trova a Ossola, un tempo terra di partigiani al confine con la Svizzera, oggi feudo della destra come tutta la provincia italiana.

"Gli ombrelloni chiusi sono un manifesto di tre anni di destra al governo: i costi esplodono, i salari frenano; siamo l'unico paese in cui si sono ridotti del 7%. La gente rinuncia ad andare in vacanza", sostiene Schlein che spiega: "L'economia rallenta da tempo, senza i fondi del Pnrr saremmo già in recessione da un pezzo. Il paese l'ha capito. E ha capito che questo governo si batte per chi sta meglio dimenticandosi degli altri. L'aria sta cambiando; è già cambiata".
La segretaria dem parla anche dei dazi imposti dagli Stati Uniti
all'Europa. "Hanno cominciato a fare danni molto prima di essere firmati: il 58% delle aziende ha ridotto gli investimenti, Confindustria parla di ripercussioni sull'export per 20 miliardi. In uno scenario di questo genere lei ha sentito una parola da Meloni? Io no. Anzi, ho sentito il suo vice premier Salvini sostenere che i dazi sono un'opportunità. Mi chiedo cosa ne pensino gli imprenditori e cosa pensino del fatto che l'accordo sui dazi è frutto anche dell'incapacità di Meloni di dire di no ai ricatti di Trump".
Poi sul carovita sostiene Schlein: "Meloni potrebbe varare due misure immediate e a costo zero: il salario minimo e lo scorporo del prezzo dell'energia da quello del gas. Darebbe una spinta alle imprese e ossigeno e dignità a milioni di lavoratori, eppuregna l'immobilisimo. Anzi, il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge della Toscana sul salario minimo a 9 euro l'ora".
In quest'ottica settembre diventa un mese cruciale perché sull'onda di un'estate in sordina, con i primi effetti dei dazi e il Pil che arranca sette regioni - Valle d'Aosta, Veneto, Toscana, Marche, Puglia, Campania, Calabria - andranno al voto. Un test nazionale. "Non me l'ha ordinato il dottore di cercare di unire le opposizioni a questo governo. Me lo chiede la nostra gente, che ha capito meglio di molti altri una cosa: l'unico avversario sta a destra". L'alternativa a Meloni sostiene Schlein, c'è già "e vale lo sforzo di costruirla", mal di pancia e passi indietro compresi, "perché ogni volta che costruiamo alleanze inclusive intorno a un progetto che parla di salute, scuola, lavoro, sviluppo e diritti e a candidati credibili vinciamo. È accaduto in Umbria ed Emilia Romagna, a Genova, e sono fiduciosa che possa accadere anche a settembre. Se mettiamo insieme le forze siamo già davanti, basta guardare i sondaggi a livello nazionale".
In Toscana, Marche e Veneto l'accordo è chiuso, altrove gli ostacoli non mancano. "Ma ci stiamo lavorando - risponde la segretaria dem - e io sono ottimista di farcela. Piuttosto rilevo che il centrodestra che governa insieme non ha ancora trovato un solo candidato".
Alla fine però la segretaria del Pd resta convinta che tutta la partita si giocherà dentro le tasche dei cittadini. E che i portafogli vuoti potrebbero provocare il primo grande segnale di frattura tra il Paese e il centrodestra: "Se si chiede agli italiani come stanno oggi rispetto a tre anni fa la risposta è univoca: peggio. E se si chiede loro che cosa ha fatto questo governo per migliorare la situazione generale la risposta è altrettanto netta: niente".

 

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