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  • Stefano Facchi

Il terremoto in Friuli

Articolo di Stefano Facchi.

Il terremoto in Friuli muove in me ricordi forti, indelebili.
Ero appena uscito dal carcere militare di Gaeta, dove fui rinchiuso per essere stato disertore.

Si, mi ero riconsegnato in caserma a Maddaloni dopo aver disertato sei mesi. Portato nel carcere militare di Gaeta in manette (in quel periodo li c'era rinchiuso anche Kappler, il boia nazista) venni poi rilasciato in attesa di processo e trasferito a Pordenone. Essendo in attesa di giudizio non potevo assolutamente imbracciare armi e non avevo neppure una divisa: mi trovarono abiti di recupero che mi rendevano diverso da tutti gli altri. Feci una richiesta: essere impiegato nelle zone sconvolte dal terremoto, così da potermi rendere utile e dare un senso a quella, per me, terribile vicenda.
Si, perché tutto nacque dal fatto che fu respinta la la mia richiesta di obiezione di coscienza in quanto ero militante della sinistra rivoluzionaria, quindi, secondo loro, evidentemente un violento (cosa che, invece, non sono proprio mai stato).
Chiesi, quindi, di essere impiegato per dare una mano nelle zone terremotate ma il tenente Rizzi (che aveva preso l'arrivo di un disertore nel suo plotone come una offesa) mi disse di no con il suo ghigno insopportabile e, anzi, mi mise in punizione costringendomi a raccogliere le foglie nel viale della caserma mentre tirava un vento forte: si mise dietro di me ordinandomi di raccogliere le foglie che invece, disobbedienti, volavano via.
Fu lì che presi la decisione di disertare un'altra volta, quella decisiva.
A quel punto la situazione divenne grave, perché con la recidiva rischiavo concretamente due anni di carcere. Invece finì bene: venni congedato, su parere di un luminare dell'Università di Padova che mi visitò all'ospedale militare, come "inadattabile alla disciplina e alla vita militare.
Mi restò però, forte, il vuoto lasciatomi dallo stupido diniego di quel tenente Rizzi e il desiderio di fare la mia parte in quel Friuli martoriato che avevo solo visto di sfuggita.

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