Il PD Metropolitano
Articolo di Alessandro Capelli.
È proprio vero che crescendo, ogni anno che passa, il tempo sembra volare più veloce. Per me è il vocabolario di Tommaso a scandire il senso del tempo che passa: sempre più parole per raccontare il mondo che abitiamo.
E sono proprio i giorni dedicati ai bilanci del 2024, quelli in cui trovare le parole giuste per raccontarsi quello che si è fatto, quel che si è provato a fare e quello che si è sbagliato.
Per la comunità del Partito Democratico è stato un anno di lotta e di battaglie. In un mondo tramortito dalle guerre. In un Paese dove chi ha il potere ammicca alla nostalgia di anni orrendi e celebra la disumanità come forma di consenso.
Abbiamo provato a "esserci", con orgoglio, gentilezza e coraggio: nelle piazze, a decine quest'anno. Tornando anche in quelle dove tanti non si ricordavano di noi. Nella discussione pubblica, provando a portare un punto di vista diverso: mai assuefatti allo status quo, mai affascinati dal disfattismo.
Abbiamo riempito sale, teatri e circoli con idee, discussioni, progetti.
Esserci, per me, ha significato anche provare a girare senza sosta, circoli, luoghi, spazi, territori. Lavorare per cucire e ricucire una grande alleanza sociale e civica metropolitana.
Ringrazio di cuore chi mi ha invitato alle centinaia di eventi, assemblee, iniziative e incontri di quest'anno.
Ci siamo stati, con serietà e generosità, nelle Istituzioni che governiamo e in quelle in cui siamo all'opposizione. Ci siamo stati, alla grande, alle elezioni europee dove abbiamo stravinto a Milano e siamo tornati primo partito in tutta la città metropolitana. Ci siamo stati nei quasi settanta comuni al voto, al fianco dei nostri candidati e amministratori che anche in tempi complessi hanno il coraggio e la generosità di esserci.
Quindi, alla fine, la mia parola rimane sempre la stessa: grazie. Perché fare il segretario di una comunità come il PD significa non dimenticare mai che la politica è bella e ha senso solo se collettiva, che per andare lontano bisogna esserci davvero. Che, di fronte all'allarme astensionismo, noi possiamo essere buona politica. E grazie perché è veramente bello e felice aver la fortuna di dedicare il proprio tempo a provare a cambiare le cose. Perché essere Segretario metropolitano è una grande sfida, ma anche un grandissimo onore: io ci ho metto tutto il mio cuore, tutta la mia voce, tutto il mio amore.