Case possibili a Milano
Articolo di NewsFood.
Democratici milanesi a convegno sul tema della mobilità e dell’abitare: si è svolto il 30 novembre l’incontro dedicato a “Area metropolitana tra continuità e innovazione: idee per il futuro”, presieduto da Maurizio Belloni, Direttore Associazione Democratici per Milano, e cui ha partecipato il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici, si è aperto con i saluti di Franco Mirabelli, Vicepresidente Gruppo PD al Senato, e Alessandro Capelli, Segretario PD Milano Metropolitana.
L’introduzione generale è stata affidata a Marina Sereni, Segreteria Nazionale PD (Salute e Sanità) e la presentazione della discussione a Luca Elia, Segreteria PD Milano Metropolitana.
Nel primo panel (mobilità sostenibile e spazi urbani), moderato da Sara Valmaggi, del Direttivo Associazione Democratici per Milano, coordinato dal discussant Luca Tosi, Direttore Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale CM, MB, LO, PV, sono intervenuti Arianna Censi, assessora alla Mobilità del Comune di Milano e Vicesindaca della Città Metropolitana di Milano,Francesca Zajczyk, presidente Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale CM, MB, LO, PV, Fabio Bottero, Consigliere Comunale a Trezzano sul Naviglio, Abdullah Badinjki, assessore Mobilità Ambiente Lavoro Comunicazione del Comune di Paullo, Marco Cipriano, della Direzione Metropolitana PD, Albino Mainardi, consigliere Comunale a Cerro al Lambro, Lorenzo Fucci, sindaco di Liscate e Mattia Abdu, presidente del Municipio 1 di Milano.
Al secondo panel (Casa e abitare oggi in un contesto metropolitano), moderato da Luciana Dambra, Segreteria PD Milano Metropolitana e con il discussant Alessandro Maggioni, Presidente Confcooperative Habitat, che ha affermato la possibilità concreta di una programmazione strategica e regolata, ha partecipato Pierfrancesco Majorino, Segreteria Nazionale PD (Politiche Migratorie e Diritti alla Casa). Majorino ha evidenziato che il Pd sta conducendo la sua battaglia sulla casa presentando continuamente proposte alternative alla politica della Giunta. Ma ha anche ricordato che il 58% di chi abita nelle case Aler è convinto che siano proprietà del Comune di Milano, cui quindi vengono addossate le colpe. Ma per Majorino c’è un ritardo politico complessivo sulle politiche della casa, derivante dalla convinzione che il mercato, un poco calmierato, e l’ambito sempre più residuale dell’edilizia residenziale pubblica fossero la risposta alla domanda di casa: “Ma oggi questo non regge più né a Milano né a livello nazionale. Ci vuole una nuova assunzione di responsabilità politica pubblica che riguardi non solo l’edilizia pubblica ma il complesso degli strumenti”. Il Pd ha presentato una proposta di legge in Senato sugli affitti brevi e denuncia la sottrazione di risorse dai fondi di sostegno agli affitti. Ma dal 2018 si è rotto definitivamente il rapporto tra il salario reale e l’offerta abitativa e il costo della vita in generale a Milano. Senza risorse pubbliche, ha detto Majorino, non ci può essere una risposta forte. Occorre quindi rifinanziare i fondi di sostegno all’affitto e alla riqualificazione e un rapporto che veda al centro l’interesse pubblico. La questione del movimento cooperativo è cruciale e deve andare oltre l’offerta abitativa delle singole esperienze cooperative ma è un modello, ha spiegato Majorino, che deve essere sostenuto anche sul piano normativo.
Sul nostro territorio, ha concluso Majorino, va inventata una modalità di pianificazione condivisa e dinamica nell’ambito della dimensione metropolitana. E nel decreto Salva Milano non c’è una risposta adeguata sul futuro.
A seguire l’intervento di Guido Bardelli, Assessore alla Casa del Comune di Milano, che ha illustrato il Piano Casa, stato fortemente lodato da Majorino. “C’è un mercato che è impazzito in modo del tutto irragionevole” ha detto Bardelli. Il Comune può cercare di attrarre ulteriori risorse ma si deve cercare di potenziare un mercato alternativo a quello “impazzito”, come il Comune aveva sviluppato in passato, per esempio, con le cooperative a proprietà indivisa, attivando subito l’edilizia residenziale sociale, che però non basta, considerando che a rischio di espulsione sono anche famiglie con 3-4mila euro al mese di reddito. Quindi abbiamo messo in campo 21 aree, tra cui Porto di Mare e Palasharp, dove costituire in diritto di superficie, dove vengano stabilite regole severe, con affitto assolutamente prevalente e canone non superiore agli 80-100 euro annui al metro quadrato. La gara verrà aperta solo dopo che verranno vagliate le manifestazioni d’interesse, ha precisato Bardelli: “La densificazione, se fatta bene, è necessaria a Milano e la decrescita avvantaggia solo chi è già proprietario di casa”.
Sono poi seguiti i contributi di Federico Bottelli, Presidente Commissione Casa del Comune di Milano, Vincenzo Barbieri, Presidente LUM, Mario Esposito, Vicepresidente e Assessore del Municipio 9 di Milano, Marco Busseni, Consiglio d’Amministrazione di Abitare Società Cooperativa, Daniele Calvi, Assemblea Metropolitana PD e Lucia Mantegazza, Sindaca di Gessate. Le conclusioni sono state affidate a Silvia Roggiani, Segretaria Regionale PD Lombardia.