Welfare: senza giovani è insostenibile, ma il governo è fermo
Articolo di Beatrice Lorenzin.
Solo un Paese attrattivo per i giovani può garantire lo stato sociale, lo sviluppo e quindi la crescita, indispensabile alla sostenibilità di qualsiasi Paese.
Senza una popolazione attiva chi pagherà i servizi?
Per questo bisogna cambiare paradigma su cui lavorare e concentrarsi sull’investimento nel capitale umano e sulle riforme per sostenere salute e servizi.
Non lo diciamo solo noi.
Lo ha ricordato anche la ragioniera generale delle Stato Daria Perrotta, che ha sottolineato come all'Italia serva un piano a lungo termine per la sostenibilità e la salvaguardia del nostro welfare legato all’invecchiamento alla salute e al long care, e io aggiungo anche, alla scuola e alla formazione.
Purtroppo questa svolta, auspicata da tutti continua a non arrivare.
Il Governo, caratterizzato solo da ricchi proclami, non dà seguito alle promesse e per questo l’Italia continua a registrare la fuga dei suoi giovani all'estero, dopo averli formati e un tasso di natalità tra i più bassi al mondo.
Infatti nel nostro Paese mancano, alle imprese, oltre un milione di lavoratori in tutti i tutti i settori.
Nel frattempo per gli anziani è sempre più difficile avere accesso a diagnostica, cure ed assistenza.
Il governo continua a considerare la spesa per far vivere meglio come un mero costo e non come un investimento sul futuro della nostra nazione.
Questo è un atteggiamento miope che non ci permette di affrontare le nuove sfide.
Solo un repentino cambio di marcia ci darà la possibilità ancora di vincerle.