Su sicurezza, welfare e casa serve più spinta in manovra
Intervista del Sole 24 Ore a Gaetano Manfredi.
"I Comuni hanno dimostrato di essere l'amministrazione più efficace nella rapidità e qualità della spesa Pnrr, e a livello di comparto stanno migliorando i loro bilanci come mostrano il debito in discesa e l'avanzo in aumento. Quindi ora possono rivendicare più autonomia finanziaria, e chiedere che il finanziamento diretto dalla Ue sperimentato con Next Generation sia replicato nel bilancio pluriennale e nelle regole dei fondi di coesione". Così Gaetano manfredi, presidente di Anci.
In un'intervista a Il Sole 24 Ore, Manfredi parla anche di legge di Bilancio: "È una legge di bilancio molto conservativa, che però offre alcune risposte ai Comuni come la maggiore flessibilità del fondo crediti per chi migliora la riscossione o il primo intervento statale per sostenere gli stipendi dei dipendenti. Ma ci sono tre grandi priorità su cui serve più spinta: il welfare locale e l'assistenza agli studenti disabili, la cui domanda in forte crescita è quasi interamente a carico degli enti locali, la sicurezza, su cui servono risorse per assumere i vigili urbani indispensabili al presidio del territorio, e la casa, a partire dal sostegno per gli affitti delle famiglie in difficoltà. Ne abbiamo parlato al ministro Giorgetti e ci aspettiamo aperture in tempi rapidi".
Mancano strumenti per dare risposte concrete ai cittadini - "La situazione per i Comuni è molto difficile perché abbiamo meno risorse per il welfare a causa dell'aumento della domanda da parte della popolazione". Lo afferma in un'intervista alla Stampa, Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e presidente dell'Anci.
"Ci sono stati dei tagli pluriennali nelle precedenti leggi di bilancio e l'impatto nel 2026 sarà di 460 milioni" aggiunge.
"Ora abbiamo 8 miliardi di euro di investimenti fermi nei prossimi anni - prosegue - dobbiamo sbloccarli altrimenti ci fermeremo il giorno dopo la fine del Pnrr".
"Il caso dell'invecchiamento della popolazione - afferma ancora Manfredi - impatta sull'assistenza, sui servizi, sul sistema sanitario. Ci vorrebbe un piano nazionale che consideri questi bisogni crescenti. L'altra priorità è la casa, una vera emergenza nazionale che tocca sia le fasce più povere della popolazione sia il ceto medio". Il piano casa del governo procede lentamente. "Ci vuole un grande investimento di risorse pubbliche e occorre mobilitare anche l'investimento privato, va agevolato" aggiunge.
Sul fatto che nel 2026 queste risorse pubbliche ci siano, Manfredi osserva: "No, non ci sono in maniera sufficiente. Auspichiamo un intervento con risorse europee, visto che anche il commissario Fitto ha detto che la casa è un'emergenza. I problemi della sicurezza si scaricano sui sindaci, ma in realtà la competenza è dello Stato. C'è su un tema di controllo del territorio: noi abbiamo chiesto risorse straordinarie per l'assunzione dei vigili urbani perché negli ultimi anni il Corpo si è ridotto di 12 mila unità a causa dei vincoli sull'assunzione del personale".
E sul tetto alle assunzioni che condiziona le politiche delle amministrazioni commenta: "È una cosa che grida vendetta perché ci sono alcune categorie che non possono rientrare nei tetti assunzionali, oltre ai vigili urbani penso agli educatori. Noi dobbiamo garantire 150 mila posti nuovi negli asili nido e non possiamo assumere gli educatori, senza contare gli assistenti sociali che lavorano nelle periferie".
A livello economico e sociale, afferma poi Manfredi, i Comuni "sono molto vivi e la partecipazione che abbiamo avuto qui all'assemblea lo dimostra. Però soffrono perché non hanno strumenti né risorse sufficienti per dare risposte concrete alle domande dei cittadini".
