Non chiediamo un salvacondotto
Intervento di Giuseppe Sala.
L'intervento del sindaco di Milano Giuseppe Sala domani in commissione Ambiente al Senato sul Salva Milano "non conterra' grandi elementi di novita', e non potrebbe essere altrimenti. Spieghero' quello che abbiamo fatto e perche' lo abbiamo fatto per tanti anni, direi tredici. Ma non voglio e non posso condizionare il parere del Parlamento". Lo ha detto lo stesso Sala a margine di un appuntamento in citta'.
"Vorremmo avere contezza dei tempi, cosa che - ha proseguito - come vedete non si puo' avere, ormai sono mesi che siamo in ballo. Mi rincresce emotivamente vedere che due persone che lavoravano con me, anche quindici anni fa ormai in pensione, sono rinviate a giudizio e sono dirigenti del Comune che hanno la colpa di aver applicato le regole".
"Quello che diro' domani e' che noi stiamo chiedendo un parere al Parlamento, non stiamo chiedendo un salva condotto. Stiamo chiedendo un parere - ha ribadito - che e' importante per il passato e per il presente, mentre quello che garantiamo per il futuro e' che non siamo sordi ai richiami che ci sono stati fatti in questo periodo, tanto e' vero che abbiamo avviato i lavori per un nuovo Pgt che - ha concluso Sala - non potra' non tenere conto di tutto cio' che sta succedendo".
A Milano riqualificati 20 milioni di metri quadri - "A Milano si stima che siano stati riqualificati 20 milioni di metri quadrati di aree, un processo rigenerativo abbastanza unico nel Paese". A dirlo e' il sindaco Giuseppe Sala in audizione alla commissione Ambiente al Senato, per il disegno di legge Salva Milano. "Nel 2014 e' stato fatto un censimento in cui c'erano 281 edifici e aree degradate, nel 2020 erano 178 e adesso sono ancora in citta' 160 di cui oltre 120 interessati da interventi di riqualificazione. Ma alcuni progetti sono stati messi in crisi dalle indagini della procura", ha concluso.
Favorevole a una legge speciale per Milano come per Roma - "Ci aspettiamo con tutto il lavoro fatto di arrivare" a una legge speciale su Milano (simile a quella di Roma, ndr). Lo afferma il sindaco di Milano Giuseppe Sala, raccogliendo una sollecitazione di Silvia Fregolent di Italia Viva, nel corso dell'audizione in commissione Ambiente al Senato sul decreto 'Salva Milano', che permetterebbe al capoluogo lombardo di sbloccare il pantano normativo in cui è piombato da mesi, a seguito di alcune inchieste della Procura milanesi sulle autorizzazioni edilizie, che hanno concesso cubature da grattacielo su preesistenti piccole palazzine in cambio di una semplice dichiarazione di inizio attività (Scia, ndr).
"Al 2023, circa il 50% degli investimenti immobiliari in Italia sono stati fatti a Milano", osserva Sala. "E' un bene, e un male... Forse è eccessivo. Ad ogni modo, è evidente che la nostra città è in una situazione molto particolare e abbiamo sviluppato un processo urbanistico di cui stiamo discutendo per essere più rapidi. L'abbiamo anche fatto perché questa è una città che poi mi pare deve far fronte a difficoltà, a difficoltà emergenti in tante fasce della popolazione". Il sindaco si prende anche alcune dure critiche, soprattutto dalla senatrice milanese del M5S Elena Sironi, che ha quantificato nella prassi urbanistica meneghina procedure davanti alla Corte dei conti per danni erariali "quantificati nell'ordine di un miliardo e mezzo", suggerendo al sindaco la strada della giustizia riparativa. "Noi non siamo contrari alla giustizia riparativa, ma partire su un caso così importante, così visibile, così ancora molto dubbio, non è semplice", ha replicato il sindaco.
Ad ogni modo Sala controbatte alle critiche, osservando come "l'anno scorso abbiamo portato a casa 270 milioni di oneri di urbanizzazione, e con me- sostiene- gli oneri di urbanizzazione sono raddoppiati, così come quando sono diventato sindaco nel 2016 prendevamo 30 milioni all'anno di affitti dalla Galleria Vittorio Emanuele, ora ne pigliamo 80, ma non è che i 50 milioni in più li mettiamo in banca, sosteniamo un welfare poderoso anche con le urbanizzazioni". Più in generale, il sindaco milanese replica all'accusa di aver causato danni erariali giustificandola come una "legittima" posizione politica. "Voi- afferma rivolgendosi a Sironi- avete prefigurato un danno immenso a priori per l'Expo a Milano, avete conosciuto l'Expo e si è poi visto quello che ha portato, per cui io non so nemmeno come replicare a un'accusa che è pochissimo argomentata e soprattutto pochissimo informata".
Quel che Sala si sente di dire, è che il paese è di fronte ad un bivio, e Milano traccia la strada. "Siamo un paese che ha bisogno di una grande attività di rigenerazione urbana e non è che le fabbriche o i vecchi uffici industriali ci siano solo a Milano. Milano ha anticipato- precisa- per cui una formula va trovata".
Casa: se la crisi perdura, ci sarà una mancanza cronica di fondi anche dopo di me - Il Comune di Milano ha egistrato, "nel 2024, una drastica riduzione di introiti pari a 165 milioni di euro. Il bilancio non si basa solo sugli oneri di urbanizzazione, ma rimane il fatto che il perdurare di questa situazione comportera' una mancanza cronica di fondi anche dopo il mio mandato". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala durante il suo intervento alla Commissione Ambiente in Senato, in merito al disegno di legge passato alla Camera e che andrebbe a sbloccare centinaia di cantieri paralizzati nel capoluogo lombardo.
Questo "rallentamento - ha continuato - fa perdere tremila posti di lavoro (dati Anci) e impedisce a diverse centinaia di famiglie di rogitare ed entrare negli appartamenti per i quali avevano gia' stipulato un preliminare, poiche' la situazione e' bloccata".
Il testo della legge Salva Milano è in linea con i chiarimenti da noi richiesti - "La mia posizione e' che il dibattito alla Camera" sul Salva Milano, "che abbiamo seguito attentamente, e' stato esaustivo. Riteniamo che il provvedimento cosi' com'e' vada bene". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala durante il suo intervento alla Commissione Ambiente in Senato, in merito al disegno di legge passato alla Camera e che andrebbe a sbloccare centinaia di cantieri paralizzati nel capoluogo lombardo.
"Siamo arrivati all'approvazione della Camera dopo alcuni mesi di lavoro, e sono rimasto sorpreso che ci fosse ancora discussione", ha pero' aggiunto. "Riteniamo che quanto approvato alla Camera possa funzionare e sia in linea con i chiarimenti che noi abbiamo richiesto", ha concluso.
Non chiediamo un "liberi tutti" - ll Salva Milano "dovrebbe servire a salvaguardare la promozione degli interventi di recupero, ma anche a stabilire dei confini precisi alla discrezionalita' degli uffici tecnici e dei consigli comunali. Non c'e' un 'salvacondotto' o un 'liberi tutti'". Queste sono alcune delle parole del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervenuto oggi in Commissione Ambiente al Senato per discutere il disegno di legge denominato "Salva Milano", che andrebbe sbloccare centinaia di cantieri attualmente paralizzati nel capoluogo lombardo. Il disegno di legge e' stato approvato alla camera e ora attende il benestare del Senato.
Sala ha evidenziato come Milano abbia vissuto un processo di rigenerazione urbana unico nel Paese: "si stima che siano stati riqualificati 20 milioni di metri quadrati di aree, un processo rigenerativo abbastanza unico in Italia", ha spiegato Sala. Nel 2014 "avevamo censito 281 edifici e aree degradate; nel 2020 erano scesi a 178 e oggi sono 160, di cui oltre 120 interessati da interventi di riqualificazione. Tuttavia, alcune indagini della procura hanno messo in crisi diversi progetti". Il primo cittadino ha ricordato che solo lo scorso anno il Tar, per la prima volta, ha censurato un intervento di ristrutturazione, "adeguandosi all'interpretazione della procura".
Sala ha poi sottolineato il peso economico del blocco edilizio, che nel 2024 ha causato una perdita di 165 milioni di euro in oneri di urbanizzazione. "Il bilancio comunale non si regge solo su questi oneri, ma il protrarsi di questa situazione fara' perdurare una cronica mancanza di fondi anche dopo il mio mandato. Questo rallentamento ha fatto perdere tremila posti di lavoro e centinaia di famiglie non possono rogitarare e entrare negli appartamenti su cui avevano fatto preliminare, perche' tutto e' bloccato", ha ribadito Sala. In risposta a un intervento del senatore Sandro Sisler, che aveva citato la costruzione della Torre Milano come esempio di "un'interpretazione molto estensiva del concetto di ristrutturazione", Sala ha difeso l'operato del Comune: "A parita' di volumetria, togliendo un edificio sviluppato in orizzontale che consuma molto terreno e andando in verticale, si ottengono benefici, tra cui il recupero del verde. Per tredici anni abbiamo ritenuto di essere nel giusto".
Anche Gaetano Manfredi, presidente dell'Anci, e' intervenuto in Commissione, sottolineando l'importanza di definire una cornice normativa chiara per la rigenerazione urbana. "Oggi parlare di rigenerazione urbana significa parlare della maggior parte degli interventi edilizi nelle citta' - ha dichiarato -. E' necessario coniugare due principi fondamentali: la transizione ambientale, con consumo di suolo pari a zero, e la funzione pubblica, che include servizi e infrastrutture. Questa norma dovrebbe rappresentare il primo passo verso una riforma organica". Manfredi ha ribadito la necessita' di fornire certezze interpretative: "Il clima di incertezza normativa sta paralizzando l'attivita' edilizia, non solo a Milano ma in molte citta' italiane".
Infine, la presidente di Assimpredil Ance, Regina De Albertis, ha denunciato le ricadute del blocco edilizio sul tessuto economico e sociale milanese. A causa del blocco dell'urbanistica "Milano ha registrato negli ultimi tre anni una media annua di 10 mila notifiche preliminari di avvio cantieri, frutto di iter autorizzativi che, per interventi piu' complessi, possono durare tre o quattro anni dal momento di avvio della pratica fino all'inizio dei lavori" e "queste cantierizzazioni hanno generato ricadute significative in termini occupazionali: negli ultimi tre anni, nella sola citta' di Milano, hanno coinvolto poco piu' di 40 mila lavoratori, tra operai, tecnici, impiegati e professionisti". Infine, la presidente ha sottolineato l'impatto sulla disponibilita' di alloggi, inclusi quelli di edilizia sociale: "La perdita di 165 milioni di euro di oneri di urbanizzazione corrisponde alla mancata costruzione di migliaia di appartamenti. Questo ridurra' ulteriormente l'offerta abitativa in una citta' dove la domanda e' altissima, con inevitabili ripercussioni sui prezzi di vendita".
Sull’urbanistica non abbiamo mai fatto favori a nessuno - "Non abbiamo mai fatto nessun favore a nessuno e non c'è nessun sospetto sul fatto che qualcuno dei dirigenti abbia avuto qualche interesse personale in materia". Lo ha spiegato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, intervenendo in commissione Ambiente al Senato sulla discussione della norma Salva Milano, difendendo il lavoro fatto dal Comune in questi anni in materia di urbanistica. Sala ha ricordato il blocco dell'edilizia a Milano e ha ripetuto alcune cifre che fanno comprendere le conseguenze, come quella dell'incasso degli oneri di urbanizzazione. "Segnalo che il Comune ha visto nel 2024 una drastica riduzione degli introiti parliamo di 165 milioni in meno per il bilancio del Comune - ha ricordato il sindaco di Milano -. Il perdurare di questa situazione può produrre conseguenze di carenza cronica di fondi anche dopo il mio mandato".
È stata poi stimata la perdita di 3mila posti di lavoro e inoltre ci sono "alcune centinaia di famiglie che non possono fare il rogito perché i notai non li fanno - ha detto - e quindi non possono entrare nelle loro case".
"La situazione è bloccata, è ovvio che noi non siamo sordi ai richiami che vengono fatti e non ci siamo messi in una difesa granitica di quello che abbiamo fatto, anche se agiamo così da 13 anni - ha concluso -. Abbiamo già avviato i lavori per un nuovo Pgt che dovrà considerare ciò che la Procura ha detto".
Il testo del Salva Milano approvato alla Camera è esaustivo - "Il dibattito alla Camera" sulla norma Salva Milano "che abbiamo seguito è stato esaustivo e riteniamo che il provvedimento così andasse bene, non posso entrare nelle vostre considerazioni". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, intervenendo in commissione Ambiente al Senato sul disegno di legge che dovrebbe aiutare Milano a superare l'impasse sull'urbanistica dopo le inchieste della Procura.
"L'approvazione alla Camera è arrivata dopo mesi di lavoro, ero sorpreso sul fatto che ci potesse essere ancora una discussione ma questo è il vostro ruolo - ha aggiunto -. Riteniamo che quanto approvato alla Camera possa funzionare e sia in linea con i chiarimenti che abbiamo richiesto. Dopo tutto il lavoro fatto ci aspetteremmo di arrivare a una conclusione". Il rischio è infatti che se ci dovessero essere delle modifiche al testo in Senato la norma dovrà tornare alla Camera per una nuova approvazione.
"Auspico si trovi una convergenza nel dare un parere – ha detto il sindaco -. La mia massima preoccupazione è per i dirigenti e i funzionari del Comune che oggi rischiano di avere problematiche sulla giustizia". "I primi due dirigenti del Comune rinviati a giudizio hanno la colpa di avere applicato le regole stabilite negli anni, sono anche in pensione e sono persone che io conosco da quando facevo il direttore generale del Comune - ha concluso -. Pongo una attenzione molto profonda, sono persone che per 40 anni hanno lavorato per il Comune e adesso hanno un rinvio a giudizio".
Il Salva Milano non è un liberi tutti - Il ddl Salva Milano "non è un salvacondotto o un liberi tutti". Lo sottolinea il sindaco di Milano Giuseppe Sala intervenendo in audizione alla commissione Ambiente del Senato, che discute la norma che dovrebbe aiutare la città a uscire dall'impasse dopo le inchieste della procura su presunti abusi edilizi. A chi teme che questa legge possa essere una specie di sanatoria il sindaco replica che, "ho letto a volte ambiguità nell'interpretazione, ma dico che tutti i Comuni italiani restano vincolati ai limiti" delle leggi statali e regionali "e alle decisioni dei Consigli comunali, quando hanno fatto programmazione urbanistica".
"I giornali possono chiamare sanatoria il Salva Milano ma noi stiamo chiedendo un parere e se fosse negativo dobbiamo trovare altre soluzioni - ha detto Sala in commissione Ambiente -. Mi è odioso anche il nome Salva Milano, perché questa città ha sempre cercato di salvarsi da sola".
A Milano un processo di rigenerazione urbana unico - "A Milano si stima che siano stati riqualificati 20 milioni di metri quadrati di aree, un processo rigenerativo abbastanza unico nel Paese". Lo ha spiegato il sindaco Giuseppe Sala in commissione Ambiente al Senato, che discute la norma Salva Milano.
"Nel 2014 è stato fatto un censimento in cui c'erano 281 edifici ed aree degradate, nel 2020 erano 178 e adesso sono ancora in città 160 - ha detto -, di cui oltre 120 interessati da interventi di riqualificazione. Ma alcuni progetti sono stati messi in crisi dalle indagini della procura".