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  • Giuseppe Sala

Milano, San Siro, il Leoncavallo, l'urbanistica

Intervento di Giuseppe Sala.

Stadio Milano: lo sconto e' zero; presto un accordo con i club  - "Stiamo mettendo a punto l'accordo sullo stadio che non e' ancora definito ma io spero di definirlo a brevissimo. Vorrei approfittare per dire che lo sconto, come viene chiamato, e' pari a zero". Cosi' il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine della commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, interviene nel dibattito sulla vendita dello stadio di San Siro per chiarire la posizione del Comune nella trattativa con Inter e Milan.

"Non c'e' nessuno sconto ma c'e' la compartecipazione alle spese che deriva o da quello che dice la legge sulle bonifiche, o da nostre richieste, come ad esempio sullo spostamento dello stadio. Ma lo sconto e' zero", ha ribadito. Sul punto dei tempi, invece "io spero che arriveremo a un accordo finale con i club nei prossimi giorni per poi portarlo in giunta, alle commissioni e al Consiglio. Se non e' la settimana prossima sara' quella successiva, se vogliamo rimanere nei tempi" che nei desiderata delle parti e' fine settembre. "Su alcune cose stiamo ancora trattando ma ci sono ancora margini di trattativa. E' chiaro che ognuno fa la sua parte ma credo che un sindaco di fronte a un problema che ci siamo trovati, e che non avremmo voluto, non si debba girare dall'altra parte e prendere una posizione precisa. Quando si vende un bene patrimoniale importante come lo stadio deve decidere il consiglio comunale, io voglio essere a posto con la coscienza, avere fatto il mio lavoro e consegnare al consiglio il dossier e poi l'aula decidera'. Io lo consegno consigliando l'approvazione ma da li' in poi non posso fare piu' nulla, sara' l'aula che decidera' se questa cessione ha senso o meno", ha concluso il sindaco. 

Stadio, se la vendita non passa non mi dimetto - "Assolutamente no. Non di pancia ma in base a razionalita'. Io non mi arrendo facilmente di fronte alle difficolta' ma di fatto penso che un sindaco si debba dimettere se c'e' una decisione che mina il funzionamento della amministrazione. Ad esempio se non viene approvato il bilancio un sindaco va a casa, ma di fronte a una cosa del genere no". Cosi' Giuseppe Sala risponde a giornalisti escludendo di lasciare l'incarico di sindaco qualora la delibera sulla vendita del Meazza non dovesse essere approvata dal consiglio comunale.
Sala, che ha parlato a margine della commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ha poi aggiunto: "Ognuno si prendera' la propria responsabilita', io mi sto esprimendo in maniera decisa. Se il consiglio non dovesse approvare la vendita di San Siro sara' un problema che si prendera' il prossimo sindaco. Non e' che le squadre decideranno con facilita' di fare finta di niente. Possiamo rimpiangere le proprieta' alla Moratti e alla Berlusconi, io rimpiango Moratti e gli mando un abbraccio ma cosi' e' oggi, queste proprieta' piu' che la passione per il calcio lo considerano una occasione di business. Noi andremo avanti", ha concluso.

San Siro: nessuno sconto ma compartecipazione di spese - Sulla trattativa di vendita di San Siro alle squadre "non c'e' nessuno sconto, ma c'e' la compartecipazione alle spese che deriva o da quello che dice la legge sulle bonifiche, o da nostre richieste, come ad esempio sullo spostamento dello stadio. Ma lo sconto e' zero". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine della cerimonia di commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nel 43esimo anniversario della sua uccisione per mano della mafia. "Lo sconto, come viene chiamato, e' pari a zero", ha ribadito.

San Siro: consigliero' la vendita, ma poi decidera' l'aula - Per la vendita dello stadio di San Siro "consegnero' il mio lavoro al consiglio comunale consigliando l'approvazione, ma da li' in poi non posso fare piu' nulla, sara' l'aula che decidera' se' questa cessione ha senso o meno". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine della cerimonia di commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nel 43esimo anniversario della sua uccisione per mano della mafia. Sala ha spiegato che "stiamo mettendo a punto l'accordo sullo stadio, che non e' ancora definito, ma io spero di definirlo a brevissimo". L'auspicio del sindaco e' quello di arrivare a "un accordo finale con i club nei prossimi giorni per poi portarlo in giunta, alle commissioni e al Consiglio". Secondo il primo cittadino "ognuno fa la sua parte, ma credo che un sindaco di fronte a un problema che ci siamo trovati, e che non avremmo voluto, non si debba girare dall'altra parte e debba prendere una posizione precisa". Quando "si vende un bene patrimoniale importante come lo stadio - ha proseguito ancora - deve decidere il consiglio comunale, io voglio essere a posto con la coscienza, avere fatto il mio lavoro e consegnare al consiglio il dossier e poi decidera'". 

San Siro: se la vendita non passa non mi dimetto - Se il consiglio comunale dovesse votare contro la vendita dello stadio, il sindaco di Milano Giuseppe Sala non rassegnera' le proprie dimissioni. Lo ha annunciato lui stesso il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine della cerimonia di commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nel 43esimo anniversario della sua uccisione per mano della mafia, rispondendo a chi gli ha chiesto se, nel caso non passi la trattativa sulla vendita dello stadio, ci sia la sua intenzione di dimettersi. "assolutamente no", ha chiarito,
"Se il consiglio non dovesse approvare la vendita di San Siro sara' un problema che si prendera' il prossimo sindaco". Le dimissioni devono esserci "se c'e' una decisione che mina il funzionamento della amministrazione", "non di pancia, ma in base a delle motivazioni azionali. Io non mi arrendo facilmente di fronte alle difficolta'".
"Ognuno - ha proseguito - si prendera' la propria responsabilita', io mi sto esprimendo in maniera decisa".
Sala ha poi spiegato che "non e' che le squadre decideranno con facilita' di fare finta di niente. Possiamo rimpiangere le proprieta' alla Moratti e alla Berlusconi, io rimpiango Moratti e gli mando un abbraccio, ma cosi' e' oggi: queste proprieta' hanno piu' che la passione per il calcio lo considerano una occasione di business . Noi andremo avanti", ha aggiunto Sala. A chi gli ha chiesto quando la vendita arrivera' in giunta, ha risposto che " se non e' la settimana prossima sara' quella successiva se vogliamo rimanere nei tempi. Su alcune cose stiamo ancora trattando. Ci sono ancora margini di trattativa". 

Urbanistica: ho chiesto una mano al Comitato Antimafia - Il Comitato antimafia del Comune di Milano potrebbe supportare l'amministrazione nella vicenda dell'urbanistica. Una soluzione che, se fosse accolta, cancellerebbe la necessita' di un "superconsulente", ventilata nei giorni scorsi, da affiancare al nuovo assessore. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine della cerimonia di commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nel 43esimo anniversario della sua uccisione per mano della mafia annunciando di non prevedere, a breve, di togliere le deleghe dell'urbanistica alla vicesindaco Anna Scavuzzo. 
Nando Dalla Chiesa "e' a capo del nostro comitato (Comitato antimafia del Comune di Milano,ndr.) che ci supporta. Ho discusso con lui nei giorni scorsi, con lui e con l'intero comitato della possibilita' che su questa faccenda dell'urbanistica ci diano una mano". "Io sono molto piu' propenso a farci supportare da chi gia' conosce le questioni, - ha proseguito - da chi e' dentro il Comune da tempo, piuttosto che immaginare di nuovo, come e' stato ipotizzato da qualcuno, un superconsulente". Quindi, il sindaco Sala ha detto di auspicare che "Nando dalla Chiesa e il comitato accettino le nostre proposte che portino ad allargare un po' il loro ruolo e in questa situazione a darci una mano nell'analisi di cosa fare rispetto alla questione urbanistica, con problematiche che vanno al di la' della Commissione paesaggio, anche se la Commissione paesaggio oggi e' evidentemente centrale". A chi gli ha chiesto se l'accoglienza della richiesta da parte del Comitato escludesse l'ipotesi del superconsulente da affiancare al futuro assessore alla rigenerazione urbana, il sindaco ha risposto "si". Per quanto riguarda la scelta dell'assessore, il primo cittadino ha detto che "per il momento la vicesindaco sta gestendo le cose, quindi non prevedo a breve alcuna decisione diversa". 

Su San Siro l'Aula è sovrana ma non lascio comunque - "Stiamo mettendo a punto l'accordo sullo stadio che non è ancora definito ma spero di chiuderlo a brevissimo. Lo sconto, come viene chiamato, è pari a zero". Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine della commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e della moglie Emanuela Setti Carraro, uccisi dalla mafia nel 1982, ha chiarito i termini della trattativa per la vendita di San Siro.
"Non c'è nessuno sconto- ha spiegato- ma la compartecipazione alle spese, che deriva o dalla legge sulle bonifiche o da nostre richieste, come ad esempio lo spostamento dello stadio".
Sala annuncia che il dossier arriverà "in giunta nei prossimi giorni, poi in commissione e infine al Consiglio comunale. Io lo consegno consigliando l'approvazione- ha precisato- ma sarà l'aula a decidere se questa cessione ha senso o meno". Alla domanda se le eventuali bocciature possano spingerlo alle dimissioni, il sindaco risponde netto: "Assolutamente no. Un sindaco si dimette se non viene approvato il bilancio, non per una vicenda come questa. Se il Consiglio non approverà la vendita, sarà un problema che si prenderà il prossimo sindaco".
E aggiunge: "Possiamo rimpiangere le proprietà alla Moratti o alla Berlusconi, io rimpiango Moratti e gli mando un abbraccio. Ma oggi i club considerano lo stadio un'occasione di business. Noi andremo avanti".
Sui tempi, Sala ribadisce: "Se non è la settimana prossima sarà quella successiva. Ci sono ancora margini di trattativa".

Si allomtana il nuovo assessore all'urbanistica - "Per il momento la vicesindaca sta gestendo le cose, quindi non prevedo a breve alcuna decisione diversa". Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha risposto sul dopo Giancarlo Tancredi, l'assessore alla Rigenerazione urbana dimessosi a seguito dell'inchiesta sull'urbanistica.
Alla domanda se il comitato accettasse l'estensione del ruolo della vicesindaca, SALA ha escluso altre ipotesi, inclusa quella di un supercommissario o un superconsulente.
Il sindaco ha parlato a margine della commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e della moglie Emanuela Setti Carraro in piazza Diaz, nell'anniversario del loro omicidio da parte della mafia il 3 settembre 1982.

Sul Leoncavallo stiamo lavorando - "Settembre sarà un mese intenso, non direi decisivo, ma molto importante nel breve. Vediamo innanzitutto la questione del Leoncavallo. È chiaro che non sarà una soluzione di facile attuazione, ma penso che ci si stia lavorando tutti". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine della commemorazione degli omicidi di mafia del 1982 del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e della moglie Emanuela Setti Carraro, tenutasi in piazza Diaz.
"Spero che le manifestazioni di sabato si svolgano in maniera pacifica" ha aggiunto. "So che ci saranno contestazioni anche verso la mia persona, ma ci sono abituato". Sala ha ricordato che nel weekend sarà a Parigi per la tournée europea della Scala, "ma seguirò le cose anche da remoto".
Il sindaco ha poi sottoscritto l'appello lanciato ieri dall'Anpi: "Come sempre l'Anpi si muove con grande intelligenza e con la moderazione che a volte serve".

San Siro: se la vendita non si farà non mi dimetto - Se la delibera sulla vendita dello stadio di San Siro a Inter e Milan non sarà approvata dal Consiglio comunale di Milano il sindaco Giuseppe Sala non si dimetterà. "Assolutamente no - ha detto a margine della commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa -. Non lo dico di pancia, ma in base a elementi razionali. Io non mi arrendo facilmente di fronte alle difficoltà ma di fatto penso che un sindaco si debba dimettere se c'è una decisione che mina il funzionamento dell'amministrazione. Ad esempio se non viene approvato il bilancio un sindaco va a casa, ma di fronte a una cosa del genere no". 

Rimpiango Moratti, per queste proprietà calcio è business - "Possiamo rimpiangere le proprietà alla Moratti e alla Berlusconi, io rimpiango Moratti e gli mando un abbraccio ma così è oggi. Queste proprietà, più che la passione per il calcio, lo considerano una occasione di business". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando della vendita di San Siro a Milan e Inter a margine della commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
"Io mi sto esprimendo in maniera deciso, poi ognuno si prenderà la priorità responsabilità: se il Consiglio non dovesse approvare la vendita di San Siro sarà un problema che si prenderà il prossimo sindaco. Non è che le squadre decideranno con facilità di fare finta di niente. Noi andremo avanti", ha aggiunto ribadendo che non si dimetterà qualora la cessione dello stadio non andasse in porto. 

San Siro: sulla vendita lo sconto è pari a zero - Sulla vendita dello stadio di San Siro a Inter e Milan "lo sconto, come viene chiamato, è pari a zero". Lo ha chiarito il sindaco di Milano Giuseppe Sala a margine della commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, parlando dei costi di compartecipazione per le bonifiche e altre voci.
"Non c'è nessuno sconto ma c'è la compartecipazione alle spese - ha aggiunto -, che deriva o da quello che dice la legge sulle bonifiche o da nostre richieste, come ad esempio sullo spostamento dello stadio. Ma lo sconto è zero". Il Comune sta mettendo a punto l'accordo per la vendita che poi andrà in giunta, nelle commissioni e in Consiglio comunale con l'obiettivo di vendere entro settembre. In giunta la delibera arriverà "se non la settimana prossima quella dopo".
"Io spero che arriveremo a un accordo finale con i club nei prossimi giorni per poi portarlo in giunta, alle commissioni e al Consiglio - ha detto ancora Sala -. È chiaro che ognuno fa la sua parte ma credo che un sindaco di fronte a un problema che ci siamo trovati, e che non avremmo voluto, non si debba girare dall'altra parte e debba prendere una posizione precisa".
"Quando si vende un bene patrimoniale importante come lo stadio deve decidere il Consiglio comunale, io voglio essere a posto con la coscienza - ha detto ancora -, avere fatto il mio lavoro e consegnare al Consiglio il dossier, poi lui deciderà".
"Io lo consegno consigliando l'approvazione, ma da lì in poi non posso fare più nulla, sarà l'Aula che deciderà sé questa cessione ha senso o meno", ha concluso. 

Spero che manifestazione per il Leoncavallo sia pacifica - "Mi auguro che la manifestazione o le manifestazioni di sabato" in difesa del Leoncavallo, dopo lo sgombero del 21 agosto scorso, "si svolgano in maniera pacifica, poi magari ci saranno delle contestazioni anche rispetto alla mia persona, ma ci sono abituato". È l'auspicio del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha parlato delle manifestazioni previste sabato in città a margine della commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Ieri dal palco dell'assemblea cittadina alla Camera del lavoro anche l'Anpi ha lanciato l'appello per una manifestazione pacifica e unitaria. "Si, come sempre l'Anpi si muove con grande intelligenza, anche con la moderazione che a volte serve", ha rimarcato Sala che questo fine settimana non sarà a Milano. 
"Io nel weekend sarò a Parigi perché la Scala inaugura la sua tournée europea, abbiamo il primo concerto - ha spiegato -, abbiamo il ricevimento dell'ambasciata e quindi qualcosa programmato da tanto tempo, però anche da remoto seguirò ovviamente le cose".
Per il sindaco di Milano settembre sarà un mese intenso tra San Siro, Leoncavallo e la partita per trovare un nuovo assessore all'Urbanistica. "È un mese intenso, non direi decisivo, perché nulla è decisivo, soprattutto molto importante nel breve termine - ha concluso -, poi a tutto si trova una soluzione. Vediamo un po' innanzitutto la questione del Leoncavallo. Di nuovo noi, credo, stiamo facendo le cose giuste".

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