Migranti, poveri, detenuti: le battaglie della Chiesa di Francesco
Articolo di Don Luigi Ciotti pubblicato da La Stampa.
"Spesso il Papa ha dimostrato che la vita degli esseri umani, con le loro fragilità e contraddizioni, gli stava a cuore più di certe rigidità dottrinali". Lo sottolinea in un intervento su La Stampa don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.
"Ha amato i poveri, gli ultimi, i diseredati, i maltrattati del pianeta, e ha messo in guardia questo nostro mondo sempre più diseguale sui rischi che tutti corriamo se abbandoniamo una parte dell'umanità all'ingiustizia - prosegue -. Il suo messaggio si è sempre espresso in queste due forme: vicinanza a chi soffre e denuncia di ciò che causa la sofferenza. E una grande spinta a tutti gli uomini e le donne di buona volontà per cambiare le cose".
Don Ciotti rimarca come "oggi leggiamo e ascoltiamo molte parole di cordoglio, anche da parte di persone 'in vista', con responsabilità ai vertici dell'economia e della politica. È un bel segnale - spiega -. Ma suscita invece dolore constatare che alcuni di coloro che lo celebrano in morte, non hanno mai raccolto le sue raccomandazioni da vivo! Anzi hanno fatto scelte del tutto opposte, non solo alle parole del Papa, ma anche alla Parola evangelica di cui Francesco è stato puntualissimo interprete". Questo su temi come quello delle migrazioni, delle carceri, dell'ambiente e delle ingiustizie sociali.
"Oggi più che mai Papa Francesco ci chiede di non deludere chi ancora ripone speranza nel nostro impegno - conclude -. Glielo dobbiamo, e lo dobbiamo a noi stessi, di tenere il suo passo, e la sua strada".