L'opposizione a Pieve Emanuele
Articolo di Paolo Festa.
Secondo una leggenda medievale, la "Bocca della verità" morde la mano di tutti coloro che dicano il falso e che abbiano l'ardire di infilare l'arto nelle fauci di questo volto maschile.
Il consigliere di Forza Italia, tramite articoli di giornale e i social, mi ha accusato di un comportamento poco democratico nei suoi confronti durante la seduta del consiglio comunale del 22 maggio scorso.
Con successiva e-mail, indirizzata al Segretario comunale, il consigliere ha richiesto il suo intervento, interessando per conoscenza anche la Prefettura di Milano, per una valutazione della correttezza del comportamento del Presidente del Consiglio Comunale.
il Segretario Generale del Comune di Pieve Emanuele ha risposto al consigliere Roman Vasile che: “Effettuate le opportune verifiche si comunica di non aver riscontrato nel comportamento tenuto dal Presidente del consiglio in occasione della seduta consiliare del 22 maggio scorso elementi degni di possibili segnalazione istituzionale.”
La verità non fa mai sconti a chi distorce l’evidenza dei fatti.
E io voglio raccontare come si sono realmente svolti i fatti.
Dopo la presentazione del punto all’ordine del giorno sulle variazioni di Bilancio da parte dell’assessore Eugenio Rogliani, e il mio successivo invito ai consiglieri comunali di intervenire, nessuno ha voluto prendere la parola.
Si è passati quindi immediatamente alla dichiarazione di voto e il consigliere Roman Vasile è stato il primo a chiedere la parola, da me subito concessa.
Durante la sua dichiarazione non ho interrotto il consigliere, e solo alla fine del suo intervento, gli ho ricordato che “le domande, in una dichiarazione di voto, non vanno mai bene” con l’intento di non far riaprire la discussione sull’argomento.
Del resto, l’art. 54 comma 12 del Regolamento del Consiglio Comunale così recita “La dichiarazione di voto rappresenta e contiene sinteticamente le conclusioni che si sono tratte in seguito alla discussione e si sostanzia nella manifestazione dell’orientamento che il gruppo consiliare assumerà in sede di votazione, accompagnata da una sintetica motivazione; essa non può contenere affermazioni necessitanti di replica. Nel caso in cui un consigliere, in sede di dichiarazione di voto, contravvenga alle presenti disposizioni, il Presidente lo richiama all’ordine e gli interdice immediatamente la parola.”
Da quel momento è stato impossibile per gli altri capigruppo fare la propria dichiarazione di voto per le continue interruzioni e le forti sovrapposizioni di voci da parte del consigliere Roman Vasile contro la Presidenza del Consiglio.
La mia decisione di sospendere il consiglio comunale, la presenza in sala e l’intervento delle forze dell’ordine sono state l’unico strumento per non fare ulteriormente degenerare la discussione.
Non appena è ritornata la calma in aula, con un comportamento più razionale del consigliere Roman Vasile, la seduta del Consiglio Comunale è proseguita senza nessuna espulsione.
Del resto il mio racconto dei fatti risulterà chiaro e veritiero dalle immagini video del consiglio di prossima pubblicazione sul sito del comune.
In tutta coscienza ritengo di poter affermare che nel mio ruolo di Presidente del Consiglio Comunale continuerò a favorire la democrazia del dibattito, anche duro nella dialettica del confronto fra maggioranza e opposizione, ma nel rispetto assoluto delle norme e del regolamento.
Non mi farò intimorire da chi usa la prepotenza e la menzogna come gli unici argomenti politici per fare opposizione.