Il governo Meloni colpisce duro i minori, figli di immigrati
Articolo di Abdullah Badinjki.
Questa mattina gli uffici del mio Comune mi hanno informato che, in applicazione della nuova legge sulla cittadinanza voluta dal governo Meloni, è stata rifiutata la richiesta di cittadinanza italiana a FRANCESCO (nome di fantasia volutamente italiano): un ragazzo di origine egiziana che vive in Italia fin da bambino, frequenta il liceo scientifico, parla perfettamente italiano, si veste come tutti i ragazzi della sua età, esce con loro. Insomma, pienamente dentro i canoni del famoso “se la devono meritare”.
Il padre ha ottenuto la cittadinanza italiana. Ma - secondo la nuova legge - potrà trasmetterla solo a uno dei figli, forse.
E qual è la colpa di FRANCESCO (e di suo padre)?
Essere nato in Egitto, quando il padre risiedeva in Italia da appena un anno, invece dei due oggi necessari per poter trasmettere la cittadinanza per ius sanguinis.
Avete capito bene.
Una follia.
Un cavillo burocratico cinico, ingiusto e crudele, che ha un solo obiettivo: colpire i figli minori degli stranieri che oggi ottengono la cittadinanza italiana.
E li colpisce proprio sullo ius sanguinis.
Lo stesso ius sanguinis che, negli scorsi anni, ha regalato la cittadinanza italiana a pronipoti di emigrati in America o in Sud America - persone che non avevano mai vissuto un giorno in Italia, che non parlavano nemmeno una parola di italiano, e senza aver fatto il minimo sforzo.
E invece FRANCESCO, italiano a tutti gli effetti, nato e cresciuto qui, residente in Italia, a scuola in Italia, con amici italiani, non potrà essere italiano come il padre e il fratello - che, per un mese di differenza, “si salva” e potrà ottenere la cittadinanza tra due anni, a patto che il padre nel frattempo non si trasferisca all’estero.
Un altro cavillo, un’altra ingiustizia, un’altra crudeltà di un governo che discrimina i minori figli di stranieri.
Il provvedimento ammette ricorso alla Procura della Repubblica, e potete scommetterci: farò di tutto per aiutarli a presentarlo.
Chi vorrà dare una mano, ovviamente, è il benvenuto.
