I moderati si uniscano nel nostro campo
Intervista di Repubblica a Dario Nardella.
"Mi pare un fatto positivo se nasce un movimento politico cosiddetto di centro che sta nel nostro campo in uno schema bipolare, in Italia ormai consolidato. Ciò infatti non toglie che il Pd possa continuare a crescere e a dare voce anche alla parte più moderata della società. Penso non solo al mondo cattolico, ma pure al ceto produttivo, ai piccoli artigiani, alle partite Iva, che non sono certo i poteri forti del Paese". Così l'eurodeputato dem Dario Nardella in un'intervista a 'la Repubblica'.
A suo dire, "con Schlein il Pd ha ripreso a correre, lo dimostrano i sondaggi, come anche le ultime regionali ed Europee, dove la segretaria ha messo in campo liste forti perché plurali, capaci di dare spazio ad anime e sensibilità diverse. È la ragione per cui sono convinto che una nuova gamba centrista con accanto un Pd in espansione ci farà vincere le prossime Politiche".
Nardella, quindi, aggiunge: "Io credo che i Cinquestelle possano, anzi debbano stare nella coalizione progressista. Il punto è cominciare sin da subito a costruire un programma per l’Italia, senza perderci in tatticismi esasperati. Se Conte, Schlein e gli eventuali centristi sostengono posizioni diverse ma complementari, ben vengano! Guardiamo al centrodestra, che Berlusconi è riuscito a tenere unito per anni pur nelle differenze. E come lui, adesso, Giorgia Meloni. Nel centrosinistra non dobbiamo temere le differenze, ma farle convivere - ripeto - nel programma per l’Italia".