Cresce solo la povertà
Articolo di Chiara Braga.
Se l’Italia cresce meno del previsto non è colpa del maltempo, ma di politiche economiche inefficaci.
Oggi a dirlo è Istat che riduce il pil del 2024 allo 0,5.
È il prezzo che paghiamo alla mancanza di interventi seri in favore di settori in crisi, primo fra tutti quello dell’automotive.
Manca una seria politica industriale ma anche investimenti consistenti che darebbero respiro e prospettive all’economia italiana.
Per ora gli unici indici che ancora crescono sono povertà e numero di persone che rinunciano a curarsi per i lunghi tempi della sanità pubblica e gli alti costi di quella privata.
Hanno appena votato il decreto fiscale che riapre il concordato.
Ma non basta: ora è all’esame della maggioranza un provvedimento per una nuova rottamazione delle cartelle.
Questa volta una rottamazione davvero straordinaria perché riguarderebbe anche le cartelle future.
Quelle degli evasori che verranno.
Non parliamo di aiuti a chi non ce la fa a pagare e magari chiede una rateizzazione, ma di un ennesimo condono – più di 20 in due anni di governo – un incentivo indiretto a evadere.
A pagare rimarranno i lavoratori dipendenti e i pensionati, i soli che oggi garantiscono il mantenimento dei servizi essenziali, dalla sanità pubblica alla scuola.
Perché tra rottamazioni, concordati e condoni nelle casse dello stato è entrato ben poco, ma il messaggio è stato chiaro: non pagare le tasse conviene.