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  • Elly Schlein

Cinque sì al referendum

Intervista della Stampa e di Repubblica a Elly Schlein.

"La linea del Pd è di pieno appoggio a tutti e cinque i quesiti. Chi nasce o cresce in Italia è italiano: mentre aspettiamo di riuscire ad approvare una legge compiuta, votiamo sì per correggere una norma ingiusta. E, sul lavoro, è importante votare sì per contrastare la precarietà e aumentare la sicurezza". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, commentando, in un'intervista a La Stampa, la linea del partito al referendum.

Schlein commenta anche le parole del presidente del Senato Ignazio La Russia a favore dell'astensione: "È una vergogna. Il voto non è solo un diritto ma anche un dovere: affermazioni come la sua tradiscono i principi costituzionali. Anche se non è una sorpresa: il loro disinteresse per il lavoro, i diritti e la partecipazione è nota. Vorrei sapere se Giorgia Meloni condivide questo appello di La Russa".
Sulle divisioni interne al partito, la segretaria dem ribadisce: "Ho vinto le primarie con una piattaforma di forte discontinuità e una seria autocritica delle scelte sbagliate fatte in passato rispetto al tema del lavoro. Ora devo onorare gli impegni che ho preso con gli elettori: non chiedo abiure ma la linea del Pd oggi è questa. E, secondo i sondaggi, la nostra base è d'accordo: condivide i quesiti per oltre il 90 per cento".
Per quanto riguarda il referendum, sottolinea Schlein in un'intervista a La Repubblica, "il governo Meloni lo sta boicottando, tant'è che anche la Rai, ridotta ormai a megafono di Palazzo Chigi, nega uno spazio adeguato all'importanza di questo voto. Stanno usando tutte le leve in loro possesso per reprimere il sacrosanto diritto a una informazione libera e completa: una deriva illiberale che abbiamo già sperimentato".
La leader Dem commenta anche l'assenza della premier Giorgia Meloni tra i Volenterosi a Kiev: "Qualche anno fa, dopo l'invasione criminale di Putin, su quel treno per Kiev c'erano Italia, Germania e Francia. Oggi ci sono Germania, Francia e il Regno Unito e non c'è più l'Italia. Proprio ora che Macron, Starmer e Merz vanno a parlare finalmente di un cessate il fuoco incondizionato per costruire una pace giusta, che tenga conto degli interessi ucraini e anche europei, Meloni è assente. Altro che pontiera, la nostra premier ha perso il treno". 

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